IL POG SOTTO L’OMBRELLONE… una lettura estiva

da | Lug 6, 2016 | disagi della modernità | 0 commenti

Estate, spensieratezza, divertimento, sole, mare, montagna.. chi più ne ha più ne metta!

Ma il POG non abbassa mai la guardia ed anche sotto all’ombrellone o al fresco di un boschetto, invita a  non smettere di lanciare uno sguardo differente su di noi e su ciò che ci è intorno!

Il consiglio di lettura viene dal libro che ha ispirato il titolo di questa rubrica “ Il disagio della modernità” di C.Taylor, filosofo canadese che ha concentrato i suoi studi su quelli che riteneva essere i principali problemi delle società moderne.

Nel “disagio della modernità” egli riesce a interpretare con un linguaggio semplice ed esaustivo la radice dei mali della nostra società: l’individualismo!

“Viviamo in un mondo relativamente libero, che ci permette di scegliere a cosa dedicare la nostra vita. E abbiamo scelto: la dedichiamo a noi stessi.”

747828Ecco come l’uomo si riduce, si inganna, diminuisce se stesso e la propria vita rinchiudendosi nella gabbia dorata dell’adorazione di se, dimentico dell’aspetto fondante l’esistenza umana: la socialità! Cosi, da solo, cerca la propria unicità attraverso l’elogio, l’approvazione, il bisogno di diversificarsi dagli altri distanziandosene e perdendo di vista il proprio il proprio talento oggettivo ed, in ultimo, il proprio senso!

La bellezza di questo saggio sta nella capacità di non appiattire tale tensione dell’uomo moderno di ricerca di unicità, ma di svelarlo e rivelarlo alle nostre coscienze attraverso un ideale morale bello e sano: l’autenticità.

Ebbene si! Esiste un idea di unicità  che si contrappone al lato oscuro dell’individualismo dell’ autorealizzazione che restringe appiattisce ed atomizza, in cui gli altri non hanno alcun significato;

“occorrerebbe uno sforzo davvero grande, e probabilmente molte rotture laceranti, per impedire che la nostra identità sia formata dalle persone che amiamo. Si consideri ciò che intendiamo con “identità”. È il “chi siamo”, il “donde veniamo”. È quindi lo sfondo necessario perché i nostri gusti, i desideri, opinioni ed aspirazioni abbiano un senso. Se alcune delle cose che hanno per me maggior valore mi sono accessibili soltanto nel rapporto con la persona che amo, allora essa diviene interna alla mia identità.” [1]( L.Biagi, V.Salerno Dal riconoscimento individuale alla costruzione sociale: il contributo di Charles Taylor)

L’uomo sorge non nel monologo, ma nel colloquio in cui è costitutivo il dialogare, il conversare ed il confrontarsi per operare un discernimento di valori e sull’orizzonte di significati condiviso.

Allora… buona lettura poggosa!!